Sai che il 50% della popolazione mondiale ha la toxoplasmosi senza sintomi?
La toxoplasmosi in gravidanza preoccupa molto. Se l’infezione passa al feto, le conseguenze possono essere relativamente gravi, di conseguenza è importante fare un’analisi del sangue per valutare se si è già infettati. Questo esame (ToxoTest) permette di classificare le future mamme in tre classi: “protetta”, “suscettibile” o “a rischio”.
In Italia, il 30-40% delle donne in età fertile ha già avuto la toxoplasmosi e l’eventuale possibilità di trasmissione dipende dal periodo della gravidanza.
Per le donne incinte, è vitale evitare fonti di infezione. Questo significa non mangiare carne cruda o poco cotta, non lavare bene le verdure e non toccare gatti/superfici infette.
Prevenire la toxoplasmosi è cruciale.
Indice
Cos’è la Toxoplasmosi
La toxoplasmosi è una malattia causata da un parassita chiamato Toxoplasma gondii. Questo parassita può infettare molti animali, come uccelli, mammiferi, rettili e molluschi. Si riproduce nei gatti domestici e può infettare l’uomo in vari modi.
La maggior parte dei casi di toxoplasmosi viene contratta mangiando carne cruda. Questo è responsabile da un terzo a due terzi dei casi nelle donne incinte5. Altri modi di infezione includono il contatto con le feci di gatto e la contaminazione di vegetali.
La maggior parte delle persone infettate da Toxoplasma gondii non mostra sintomi. Ma la malattia può essere pericolosa per alcune persone, come le donne incinte e chi ha un sistema immunitario debole.
La toxoplasmosi può causare aborti o problemi di sviluppo mentale nel feto, rendendo la malattia particolarmente pericolosa per le donne in gravidanza..
Chi ha un sistema immunitario debole può avere gravi complicazioni. Queste possono includere danni ai reni, fegato, ossa, sistema nervoso, occhi, polmoni e linfonodi. È quindi importante prendere precauzioni, soprattutto durante la gravidanza.
Toxoplasmosi in gravidanza
La toxoplasmosi in gravidanza è un grande pericolo per le donne incinte. Può avere effetti negativi sulla salute del feto6. Il rischio di trasmettere la toxoplasmosi al feto cambia a seconda della fase di gravidanza. Il rischio è basso se l’infezione avviene prima della nascita o nelle prime settimane. Ma sale olte al 60% nel terzo trimestre.
La toxoplasmosi trasmissione placentare può causare problemi gravi, soprattutto se avviene nel primo trimestre di gravidanza. Le infezioni precoci possono portare a aborti, ritardi di crescita, morte fetale o nascita prematura. Ma, all’85% dei casi, la toxoplasmosi congenita non mostra sintomi alla nascita.
I segni clinici della toxoplasmosi congenita coinvolgono principalmente:
- Occhi
- Sistema nervoso centrale
Infatti, 2/3 dei segni clinici della toxoplasmosi congenita coinvolgono proprio questi due sistemi.
La diagnosi tempestiva e il trattamento sono cruciali per ridurre i rischi della toxoplasmosi in gravidanza. È importante che le donne incinte facciano gli esami di screening per la toxoplasmosi e seguano le raccomandazioni del proprio medico.
Come si prende la toxoplasmosi
La toxoplasmosi è una malattia comune, le vie di trasmissione includono:
- Mangiare carni crude o poco cotte, come carni affumicate o leggermente stagionate (meno di 30 giorni).
–principale fonti di infezione secondo un report del British Medical Journal- - Contatto con terreno o acqua contaminati dalle feci di gatti infetti.
- Consumo di frutta e verdura cruda non lavata adeguatamente o con residui di terra contaminata.
- Trapianto di organi o trasmissione madre-figlio durante la gravidanza.
Anche la contaminazione da utensili o superfici non pulite è una preoccupazione.
Domanda che ti stai chiedendo:
La toxoplasmosi si trasmette da uomo a uomo?
La trasmissione della toxoplasmosi attraverso la saliva non è considerata una via comune o significativa. Il parassita Toxoplasma gondii, responsabile dell’infezione, non è stato documentato come agente patogeno trasmissibile tramite la saliva umana.
Sebbene la saliva possa contenere tracce di Toxoplasma gondii in individui infetti, non è una via di trasmissione rilevante o documentata nella letteratura scientifica. Pertanto, il rischio di trasmissione della toxoplasmosi attraverso la saliva è considerato trascurabile.
In Italia, circa il 60% delle donne in gravidanza non ha mai incontrato il parassita. Questo le mette a rischio di contrarre la toxoplasmosi durante la gestazione.
| Periodo di gravidanza | Rischio di trasmissione al feto |
|---|---|
| Primo trimestre | Basso, circa 5% |
| Tra la 10a e la 24a settimana | 25% |
| Tra la 24a settimana e il termine | 65% |
Altri studi, riportano:
La percentuale di trasmissione fetale aumenta dal 20% al 54% e al 64% nel 1°, 2° e 3° trimestre, rispettivamente. Complessivamente il rischio di trasmissione verticale è del 40%
Prendere precauzioni con i gatti domestici è importante. Nutrirli con cibo cotto o in scatola aiuta a ridurre il rischio. Evitare il contatto con le feci dei gatti e garantire una pulizia adeguata delle lettiere è fondamentale. Se si seguono queste regole, il rischio di contrarre la malattia durante la gravidanza diminuisce di oltre il 60%.

Sintomi toxoplasmosi in gravidanza
La toxoplasmosi non mostra sintomi chiari in chi ha un buon sistema immunitario.
I sintomi possono andare da lievi a gravi. Includono febbre, affaticamento, cefalea e dolori muscolari. Anche l’ingrossamento dei linfonodi può essere un sintomo.
Se l’infezione raggiunge il feto, i rischi sono alti. Questi possono includere aborto spontaneo e ritardo di crescita.
- Aborto spontaneo
- Ritardo della crescita intrauterina
- Nascita prematura
Se la gravidanza prosegue, i bambini possono avere problemi come convulsioni e disabilità intellettiva.
- Convulsioni
- Ipotono (ridotto tono muscolare)
- Disabilità intellettiva
- Calcificazioni cerebrali
- Perdita dell’udito
- Ritardo psicomotorio
- Difficoltà di alimentazione
La possibilità di infezione fetale aumenta con l’avanzare della gravidanza. Dopo il primo trimestre, i danni tendono a diminuire, grazie alla crescita del feto.
L’amniocentesi dopo la 15esima settimana di gravidanza può essere utilizzata per valutare se il toxoplasma gondii ha infettato il feto.
È fondamentale sapere che la toxoplasmosi può essere trattata con antibiotici, riducendo i rischi fino al 60%. Tuttavia, in alcuni casi, la placenta non protegge il feto, interrompendo la gravidanza.
Esame per Toxoplasmosi in gravidanza
Il test toxoplasmosi gravidanza è cruciale per le donne incinte. Aiuta a capire se la madre ha anticorpi contro la toxoplasmosi e se il feto è infetto. In Italia, si può fare uno screening prima o all’inizio della gravidanza per scoprire se si è immuni.
Le donne con anticorpi IgG per tutta la vita sono immuni. Quelle senza devono essere controllate ogni mese per anticorpi IgM, che indicano un’infezione.
Come leggere i risultati del ToxoTest
| IgM | IgG | Interpretazione | Raccomandazioni |
|---|---|---|---|
| Negative | Negative | La donna non ha mai contratto l’infezione. | Attenzione alle norme igieniche di prevenzione. |
| Negative | Positive | La donna ha contratto la toxoplasmosi in passato ed è immune. | Nessun rischio per il feto. |
| Positive | Negative | Infezione in corso; la donna non aveva mai contratto l’infezione in precedenza. | Monitoraggio e trattamento necessario. |
| Positive | Positive | L’infezione è stata contratta di recente o fino a 3-4 mesi prima. | Eseguire il test di avidità per determinare quando è avvenuta l’infezione. |
Si consiglia di fare il test nel primo trimestre. Si preleva un campione di sangue e, a volte, anche liquido amniotico o cefalorachidiano. L’esame può essere sierologico o molecolare per trovare il parassita Toxoplasma gondii. Il Servizio Sanitario Nazionale copre il costo del test toxoplasmosi gravidanza.
Dopo il test, le donne sono classificate in tre categorie: “protetta”, “suscettibile” e “a rischio”. Se gli anticorpi IgG sono negativi e gli IgM positivi, si è “a rischio”. Gli anticorpi IgM positivi indicano un’infezione recente.
Il test della toxoplasmosi è consigliabile farlo a digiuno e preferibilmente di prima mattina per risultati più precisi.
In caso di toxoplasmosi in gravidanza, è importante monitorare con test e controllare lo stato del feto con il medico. Di solito, l’infezione si risolve in due o tre settimane, a volte un mese. Chi ha un sistema immunitario debole potrebbe avere bisogno di farmaci antiparassitari come acido folinico, pirimetamina e sulfadiazina.
Come prevenire la toxoplasmosi
Prevenire la toxoplasmosi in gravidanza è cruciale per la salute del feto. Se vivi in città e ti preoccupi dell’igiene, il rischio di infezione è basso. Ma ci sono precauzioni da prendere per ridurre i rischi.
Per evitare la toxoplasmosi, è importante mangiare bene. Le donne incinte devono cuocere la carne a sufficienza. Evitare cibi crudi, non mangiare uova fresche, lavare bene frutta e verdura e usare guanti per la carne cruda. È anche buona idea lavare con bicarbonato la frutta e verdura da terra.
La gestione dei gatti è un altro aspetto importante. Un gatto può eliminare milioni di ovocisti ogni giorno fino a 3 settimane dopo l’infezione. È meglio non pulire la lettiera del gatto da soli, cambiarla ogni giorno e indossare guanti monouso per attività che coinvolgano terra o sabbia.
Per prevenire la toxoplasmosi, lavare bene la frutta e la verdura, cuocere la carne adeguatamente e fare esami del sangue per la malattia.
Evitare il contatto con feci di gatto e mucose dopo la manipolazione di carne cruda aiuta a ridurre i rischi. Fare regolarmente esami pre-gravidanza per controllare l’infezione è anche consigliabile.
Non c’è un vaccino per la toxoplasmosi, ma ci sono controlli ed esami del sangue durante la gravidanza. Seguendo queste misure, si può ridurre molto il rischio di infezione. Ricordate, una buona alimentazione e igiene sono fondamentali per una gravidanza serena e un bambino sano.
Il decalogo per non prendere la toxoplasmosi
- Quando si consumano verdure crude, è fondamentale lavarle accuratamente per rimuovere eventuali residui di terriccio. Si consiglia l’aggiunta di bicarbonato o soluzioni disinfettanti all’acqua di lavaggio. Anche le insalate già lavate e confezionate dovrebbero essere risciacquate prima del consumo.
- Non vi è alcuna restrizione per il consumo di verdure cotte, poiché la cottura è in grado di eliminare il parassita responsabile della toxoplasmosi.
- Per la frutta cruda si applicano le stesse precauzioni delle verdure crude, mentre la frutta cotta non presenta rischi.
- La carne deve essere sempre ben cotta. Sono consentiti piatti come cotolette e roast beef, purché la carne sia completamente cotta all’interno. Sono invece vietati i tagli al sangue o crudi, come bistecche al sangue o carpaccio, nonché l’assaggio di carne cruda o semicruda durante la preparazione dei pasti. Il congelamento della carne a -20°C o la cottura a 66°C neutralizza le cisti rendendole non infettive.
- Tra i salumi, sono permessi quelli cotti, come la mortadella e il prosciutto cotto, mentre è sconsigliato il consumo di prosciutto crudo, salame, bresaola, wurstel e speck, a meno che non vengano cotti all’interno delle pietanze.
- È buona prassi lavarsi accuratamente le mani con acqua e sapone dopo aver maneggiato carne o verdure crude.
- Il consumo di pesce crudo, come il sushi, non comporta rischi di toxoplasmosi. Tuttavia, durante la gravidanza, è preferibile evitarlo a causa della possibile presenza di altri germi, come la salmonella.
- Il giardinaggio non è vietato, ma è importante indossare guanti e lavarsi bene le mani al termine delle attività, per evitare il contatto con terriccio che potrebbe essere contaminato da feci di animali infetti.
- Si raccomanda di cuocere le uova e di evitare il consumo di latte non pastorizzato.
- Il rischio legato ai gatti riguarda esclusivamente le loro feci, pertanto è consigliabile far pulire la lettiera da altri membri della famiglia oppure indossare guanti e lavarsi bene le mani con acqua e sapone dopo la pulizia.
Toxoplasmosi in gravidanza quando è più pericolosa
La toxoplasmosi in gravidanza è un grande rischio per le donne incinte. Nel primo trimestre, le conseguenze per il feto possono essere fatali, spesso porta a aborto o morte neonatale. In altri casi, può causare problemi oculari, anemia, febbre, affezioni neurologiche, polmonite, abbassamento delle piastrine, epatomegalia e splenomegalia.
Il contagio nelle prime settimane di gravidanza aumenta i rischi di anomalie. Queste possono includere idrocefalia, ritardo mentale ed epilessia.
Nel secondo e terzo trimestre, il rischio di trasmissione aumenta. Anche se le conseguenze possono essere minori più tardi, possono apparire anni dopo. Contrarre la toxoplasmosi dopo le 16-24 settimane di norma non danneggia il bambino.
I feti contagiati nelle prime settimane di gravidanza sono quelli che subiscono le conseguenze più gravi dell’infezione congenita: interruzione spontanea della gravidanza, idrocefalia, lesioni cerebrali che possono provocare ritardo mentale ed epilessia, ridotta capacità visiva che può portare fino alla cecità.
I sintomi toxoplasmosi gravidanza possono includere ingrossamento linfoghiandolare, stanchezza, mal di testa, mal di gola, febbriciattola e un generale senso di ‘ossa rotte’. Se la toxoplasmosi si contrae alla nascita, solitamente si presenta in maniera asintomatica o con sintomi tipici della malattia, con un decorso benigno in genere.
Come si cura la toxoplasmosi
Hai contratto la toxoplasmosi, e ora?
La gestione della toxoplasmosi durante la gravidanza si basa su una diagnosi tempestiva e un trattamento farmacologico mirato, in base alla fase della gravidanza e alla presenza di infezione fetale.
In caso di infezione materna acuta nelle prime fasi della gravidanza (fino alla 16ª settimana), il trattamento di prima linea prevede l’utilizzo della spiramicina, un macrolide che riduce la trasmissione placentare del parassita, ma non cura l’infezione già presente nel feto.
Se la trasmissione fetale è confermata tramite amniocentesi o test PCR su liquido amniotico, si passa a una terapia combinata più aggressiva con pirimetamina e sulfadiazina, associata all’acido folinico (leucovorina) per contrastare gli effetti mielotossici della pirimetamina. Questo regime farmacologico ha lo scopo di limitare i danni neurologici e oculari al feto, ma richiede un monitoraggio attento per evitare complicanze ematologiche.
Che esami verranno fatti al bambino se ho contratto la Toxoplasmosi.

Dopo la nascita, se una madre ha avuto toxoplasmosi durante la gravidanza, è cruciale fare esami al neonato. Questi esami servono a vedere se l’infezione è passata al bambino. E anche a trovare eventuali segni di toxoplasmosi congenita.
1. Esami del sangue
- Anticorpi IgM, IgA e IgG: Si fanno test sierologici per trovare anticorpi contro Toxoplasma gondii. Se il neonato ha IgM o IgA, vuol dire che è infetto. Questi anticorpi non passano dalla placenta. IgG, invece, possono venire dalla madre. Se il livello di IgG aumenta, potrebbe indicare un’infezione congenita.
- Emocromo completo: Questo test aiuta a vedere se ci sono problemi come anemia o basso numero di globuli bianchi. Questi problemi possono essere segni di toxoplasmosi congenita.
2. Esame del liquido cerebrospinale (puntura lombare)
- Analisi della PCR: Con la PCR si cerca il DNA del parassita Toxoplasma gondii nel liquido cerebrospinale. Questo indica se il sistema nervoso centrale è infetto.
- Proteine e globuli bianchi: Si controlla anche il livello di proteine e globuli bianchi nel liquido cerebrospinale. Questo aiuta a vedere se c’è meningite o altre complicazioni neurologiche.
3. Esame oftalmologico (esame del fondo oculare)
- Un oftalmologo esamina la retina per trovare lesioni oculari tipiche della toxoplasmosi congenita. Queste lesioni possono danneggiare la vista e non si vedono subito alla nascita.
4. Ecografia cerebrale e neuroimaging (TC o RM)
- Ecografia cerebrale: Questo esame aiuta a trovare anomalie cerebrali, come calcificazioni o idrocefalo, che possono essere segni di toxoplasmosi congenita.
- Risonanza Magnetica (RM) o Tomografia Computerizzata (TC): Questi esami di imaging cerebrale sono fatti per vedere danni neurologici causati dall’infezione. Possono mostrare lesioni o calcificazioni intracraniche.
5. Esame dell’udito (test ABR)
- L’infezione congenita può influenzare l’udito del neonato. Il test ABR (Auditory Brainstem Response) aiuta a monitorare la funzione uditiva e a trovare problemi precoci.
6. Monitoraggio dello sviluppo neurologico
- Valutazione neurologica: Un esame neurologico aiuta a scoprire se c’è un ritardo nello sviluppo. Si controllano anche ipotonia, convulsioni e altre anomalie del sistema nervoso.
- Monitoraggio a lungo termine: I bambini con toxoplasmosi congenita devono essere monitorati costantemente. Questo perché i sintomi neurologici possono apparire anche dopo mesi o anni.
7. Esame del fegato e della milza
- Ecografia addominale: Questa tecnica serve a vedere se il fegato e la milza sono ingrossati. Questo può accadere in caso di toxoplasmosi congenita.
Questi esami aiutano a diagnosticare la toxoplasmosi congenita in modo preciso. È cruciale per iniziare le terapie giuste, come pirimetamina, sulfadiazina e acido folinico. Questo aiuta a ridurre i danni causati dall’infezione.
Diffusione Toxoplasmosi in Italia.
In Italia, il numero di casi di toxoplasmosi cambia a seconda della popolazione e del rischio. Si stima che ogni anno ci siano 2.000-3.000 nuovi casi di toxoplasmosi congenita. Questo significa infezioni trasmesse dalla madre al figlio durante la gravidanza.
Il 30-50% della popolazione italiana adulta ha contratto l’infezione da Toxoplasma gondii in passato. Questo indica che hanno sviluppato immunità. Ma solo una piccola parte di queste infezioni accade durante la gravidanza. Questo perché l’infezione primaria, che può trasmettere al feto, si verifica di solito solo una volta nella vita.
Per quanto riguarda le infezioni acute, non ci sono dati precisi per l’intera popolazione. Ma si pensa che la maggior parte delle persone infette sia asintomatica o abbia sintomi lievi. Quindi, molte infezioni non vengono diagnosticati o segnalati ufficialmente.
FAQ
Cos’è la toxoplasmosi e come si trasmette?
La toxoplasmosi è una malattia causata da un parassita. Si trasmette attraverso il contatto con feci di gatto infette. Anche mangiando carne cruda o poco cotta e vegetali contaminati.
Quali sono i rischi della toxoplasmosi in gravidanza?
Se una donna è incinta e contrai la toxoplasmosi, può trasmetterla al feto. Questo può causare malformazioni, aborto spontaneo o morte in utero. I rischi sono più alti se l’infezione avviene nel primo trimestre.
Come posso prevenire la toxoplasmosi in gravidanza?
Per evitare la toxoplasmosi, lavate bene frutta e verdura. Evitate carni crude o poco cotte. Pulite e disinfettate le superfici della cucina.
Indossate guanti durante il giardinaggio. Lavate spesso le mani.
Quali sono i sintomi della toxoplasmosi in gravidanza?
La maggior parte delle volte, la toxoplasmosi non causa sintomi. Ma può causare sintomi simil-influenzali. Se il feto è infetto, può avere ritardo di crescita, nascita prematura, convulsioni e disabilità intellettiva.
Come si diagnostica la toxoplasmosi in gravidanza?
Per diagnosticare la toxoplasmosi, si fa un esame del sangue. Questo esame cerca anticorpi specifici. Si può fare uno screening preconcezionale o all’inizio della gravidanza.
Come si cura la toxoplasmosi in gravidanza?
Se una donna è incinta e ha la toxoplasmosi, può essere curata con antibiotici. La spiramicina è un antibiotico comune usato. In alcuni casi, si possono usare pirimetamina e sulfadiazina.
Quali alimenti evitare per prevenire la toxoplasmosi in gravidanza?
Per evitare la toxoplasmosi, evitate certi alimenti. Non mangiate ortaggi e verdure crude non lavate bene. Evitate carni crude o poco cotte, insaccati e salumi crudi o poco stagionati.
Il Toxoplasma muore con cotture sopra i 70°C e surgelamento sotto i -18°C.
La diagnosi della toxoplasmosi in gravidanza è un processo fondamentale per garantire la salute sia della madre che del feto. Il metodo principale di diagnosi consiste in un esame del sangue, che viene effettuato per identificare la presenza di anticorpi specifici contro il parassita Toxoplasma gondii. Questo esame può essere realizzato durante uno screening preconcezionale, ma è particolarmente consigliato all’inizio della gravidanza per individuare eventuali infezioni attive o pregresse. La tempestiva identificazione dell’infezione è cruciale, poiché la toxoplasmosi può avere conseguenze gravi sullo sviluppo del feto se contratta nel primo trimestre.
